Orticaria Cronica Spontanea

A volte, chi ha l'orticaria cronica spontanea sente di vivere con un limite (“in gabbia”). Noi vogliamo cambiare questa percezione. Siamo qui per supportare la vostra vita quotidiana con l'orticaria cronica spontanea, offrendo consigli utili per essere al meglio nelle situazioni più importanti, dai rapporti con gli altri a un ritrovato sonno tranquillo durante la notte.

Che cos’è l’orticaria cronica spontanea

Forse il nome non vi suona familiare, ma riconoscerete sicuramente i pomfi rossi e pruriginosi che compaiono nelle persone affette da orticaria cronica spontanea.

L’Orticaria è un disturbo cutaneo che può essere acuto o cronico, intermittente o persistente, caratterizzato da sintomi come prurito, pomfi e/o gonfiori sulla pelle1. L’orticaria è cronica quando è presente per un periodo superiore a 6 settimane e spontanea, quando le forme di eruzione cutanea insorgono senza preavviso e hanno cause sconosciute e difficilmente identificabili1.

L’orticaria cronica spontanea NON è un’allergia

L’orticaria cronica spontanea non è un’allergia, anche se per via dei sintomi simili, che possono essere confusi, spesso si è portati a crederlo. Non si sa inoltre cosa la scateni, per questo non può essere confusa con un’allergia.

Tuttavia, l'assenza di uno stimolo esterno specifico implica che anche nei periodi di remissione la minaccia di un'eruzione improvvisa possa incombere sulle persone affette da orticaria cronica spontanea. La tensione emotiva provocata dall’orticaria cronica spontanea spesso non si limita ai periodi in cui gli sfoghi sono più intensi2.

L’orticaria cronica spontanea non è una malattia infettiva.

L’orticaria cronica spontanea non è una malattia infettiva né trasmissibile. L’infezione cronica da parte di alcuni virus (Epatite B e C) o batteri (Helicobacter Pylori) può essere associata alla comparsa dei sintomi di orticaria cronica spontanea. Le indagini di routine per la diagnosi di orticaria cronica spontanea non prevedono test specifici per verificare la presenza di una infezione batterica o virale, tali esami possono essere richiesti in un secondo momento qualora il medico curante, dall’anamnesi o dai primi esami emerga un particolare che faccia sospettare eventuale infezione3.

Per questo, e per molti altri motivi, è importante far progredire la ricerca in questo ambito e promuovere uno studio più approfondito delle patologie cutanee.

Quali sono i sintomi dell’orticaria cronica

Tutti noi abbiamo una pelle diversa dagli altri, così come diverse sono le esperienze di chi convive con l’orticaria cronica spontanea.

Ecco quali sono i sintomi dell’orticaria cronica spontanea:

pomfi sintomi dell'orticaria cronica spontanea
prurito sintomi dell'orticaria cronica spontanea
gonfiore sintomi dell'orticaria cronica spontanea
  • Pomfi: pelle in rilievo, rossa e pruriginosa che assomigliano a “punture di zanzare” a volte di grosse dimensioni 1-2. Nella maggior parte dei pazienti si evidenziano sfoghi con presenza di pomfi1-2. Le eruzioni durano almeno sei settimane e possono ripresentarsi1-2. I pomfi regrediscono nell’arco della giornata senza lasciare segni per poi ricomparire a volte più numerosi al risveglio (orticaria cronica al mattino) o nel corso del giorno successivo
  • Prurito: un intenso prurito o sensazione di bruciore spesso accompagna la comparsa dei pomfi
  • Gonfiore (angioedema): Gonfiore localizzato (angioedema) improvviso e talvolta doloroso4. Molte persone affette da orticaria cronica spontanea (33-67%) soffrono di angioedema associato ai pomfi2. Palpebre e labbra sono le parti del corpo più colpite4. Il gonfiore (angioedema) generalmente regredisce nel giro di 72 ore4.

Quanto dura l’orticaria cronica

La sintomatologia – pomfi, prurito, angioedema – è comune a tutti i tipi di orticaria, quello che differenzia l’orticaria acuta dall’orticaria cronica è la loro durata; quindi, di fronte a una orticaria di recente comparsa non abbiamo ad oggi elementi per confermare che è una forma che diventerà cronica o che invece andrà in remissione entro le 6 settimane.

Le Linee Guida EAACI stabiliscono che l’orticaria si definisce acuta se i sintomi durano meno di 6 settimane, l’orticaria è cronica se i sintomi durano più di 6 sei settimane.

Orticaria cronica cosa fare.

L’orticaria cronica è più di un semplice prurito.

Il prurito, il senso di spossatezza, per lo più correlato alla deprivazione di sonno causata dalla sintomatologia, e in alcuni casi il dolore, affliggono i pazienti affetti da orticaria cronica spontanea, con effetti negativi sulla qualità della loro vita2. Crediamo fermamente che la pelle non debba essere motivo di sofferenza per nessuno e il nostro obiettivo è permettere, a chi soffre di orticaria cronica spontanea, di sentirsi totalmente a proprio agio con la propria pelle.

Cosa fare?

  • Rivolgersi a un centro specializzato
  • Monitorare i sintomi con l’Urticaria Control Test e il Diario del Paziente (Uas7)
  • Indossare abiti larghi e leggeri
  • Mantenere gli ambienti freschi
  • Evitare di esporsi al sole

Orticaria cronica: le cause

Purtroppo, non esiste una causa nota dell’orticaria cronica spontanea.

L’orticaria cronica spontanea è scatenata dall’intervento dei mastociti e dei granulociti basofili che rilasciano istamina e altri mediatori pro-infiammatori, responsabili della comparsa dei sintomi. L’attivazione dei mastociti avviene attraverso meccanismi che sono a monte del processo di degranulazione responsabile della liberazione di istamina e altre sostanze nello spazio extracellulare.

I meccanismi capaci di attivare la degranulazione dei mastociti possono essere immunologici e non immunologici. Tra i meccanismi immunologici, un ruolo molto importante è svolto dalle IgE, prodotte in risposta alla presenza di alcune sostanze riconosciute come antigeni. Le IgE si legano sulla superficie dei mastociti e dei basofili e provocano la liberazione di sostanze pro-infiammatorie3.

Orticaria cronica: la diagnosi

I sintomi caratteristici dell’orticaria (pomfi, prurito, angioedema) possono essere comuni anche ad altre patologie dermatologiche. È quindi importante rivolgersi ad un allergologo o ad un dermatologo, specializzati nella diagnosi dell’orticaria cronica spontanea, per avere una diagnosi accurata.

L’orticaria cronica spontanea è infatti una malattia che ha un inquadramento non sempre lineare: un paziente facilmente entra in una sorta di labirinto diagnostico da cui purtroppo ne esce solo dopo vari contatti con diversi medici. Non è raro che un paziente alle prese con le prime manifestazioni di orticaria si presenti dal medico di medicina generale o, nei casi più gravi, al pronto soccorso. Nelle sue fasi acute, l’orticaria cronica non viene riconosciuta per quello che è, ecco perché il paziente spesso non riceve risposte al suo problema e inizia così a percorrere strade diverse:

  • a volte arriva all’attenzione del dermatologo esperto per invio dal medico di base, da un altro dermatologo o da un allergologo,
  • altre volte capita che venga inviato da altri specialisti: gastroenterologi, reumatologi, pneumologi e internisti,
  • può capitare anche che si rechi per sua iniziativa in un centro esperto o vi arrivi anche su suggerimento del farmacista.

Un percorso molto difficoltoso che può portare sconforto e disillusione.

Orticaria cronica: a chi rivolgersi

Il percorso diagnostico corretto dovrebbe prevedere un primo contatto con il medico di medicina generale, che dovrebbe prescrivere una terapia antistaminica. In caso di non risoluzione del problema, il paziente andrebbe indirizzato verso un centro specializzato per l’orticaria cronica dove il dermatologo o l’allergologo esperto possono approfondire la diagnosi differenziale tra l’orticaria cronica nella sua forma spontanea, in cui non si riconosce una causa precisa, o nelle sue forme inducibili, quella da freddo o da calore, quella solare, o ancora quella colinergica, riconoscibili grazie all’anamnesi e a test fisici specifici.

Per arrivare ad una diagnosi di orticaria cronica spontanea, le linee guida internazionali3 suggeriscono:

  • Una fase di colloquio approfondita in cui raccontare al medico i sintomi, la loro durata, la presenza di altri sintomi non cutanei, l’eventuale correlazione con alimenti, farmaci etc.
  • Una fase di approfondimenti con eventuali test diagnostici: un emocromo completo, il dosaggio della proteina C reattiva (PCR), la determinazione della velocità di eritrosedimentazione (VES)
  • In alcuni casi, in base all’anamnesi e alle caratteristiche del paziente, si può ricorrere ad altri test più approfonditi, come il test con siero autologo, test di funzionalità tiroidea, il dosaggio di autoanticorpi o screening per malattie infettive e altre indagini come la biopsia cutanea nel caso di sospetta vasculite

Come si cura l’orticaria cronica3

Sulla base dei risultati ottenuti l’allergologo o il dermatologo definiranno la terapia più appropriata per l’orticaria. L’approccio terapeutico, definito dalle linee guida internazionali per il trattamento dell’orticaria, avviene per step.

Step 1:

  • Eliminare possibili fattori scatenanti come lo stress o farmaci antinfiammatori non steroidei
  • Assumere antistaminici di seconda generazione a dosaggio standard, secondo le indicazioni fornite dal proprio medico

Step 2:

  • Aumentare il dosaggio degli antistaminici di seconda generazione (anche fino a 4 volte la dose standard), secondo le indicazioni fornite dal medico, in caso di persistenza dei sintomi

Step 3:

  • Prescrivere la terapia biologica, in aggiunta a quella antistaminica dimostrata risolutiva dei sintomi

Step 4:

  • Le linee guida internazionali stabiliscono che in caso di successo terapeutico degli step precedenti di procedere con la terapia con immunosoppressori

L’obiettivo della terapia farmacologica per l’orticaria cronica spontanea è riuscire a rendere il paziente libero dai sintomi – pomfi, prurito e angioedema - e far sì che si dimentichi di avere l’orticaria cronica spontanea3.

Per far sì che il paziente sia libero dai sintomi è necessario monitorare e misurare la malattia attraverso gli strumenti disponibili, come l’Urticaria Control o il Diario del Paziente che misurano l’impatto della malattia sulla qualità della vita.

Misurare la malattia vuol dire conoscerla, trattarla al meglio e controllarla.

Orticaria cronica e alimentazione: cosa non mangiare5

Esiste una correlazione tra alimentazione e orticaria cronica spontanea? Gli esperti rassicurano che non ci sono cibi specifici strettamente legati alla comparsa dei sintomi, tuttavia può essere utile adottare una dieta povera di istamina per ridurre le manifestazioni dell’orticaria.

L’istamina è un mediatore chimico che ha un ruolo protagonista nelle reazioni infiammatorie ed è presente in moltissimi alimenti come i formaggi fermentati, salumi insaccati e carni conservati, frutta (fragole, pesche, banane), verdura (pomodori, melanzane, spinaci), cioccolato, vino e birra.

Non solo, è necessario prestare attenzione anche agli additivi e ai conservanti che possono favorire il rilascio di istamina.

Orticaria Cronica: cosa mangiare5

In caso di orticaria cronica spontanea la dieta da seguire, concordata con un medico nutrizionista, un dietista o un dietologo, dovrebbe prevedere quindi alimenti con un basso contenuto di istamina:

  • riso, pasta, cereali;
  • latticini freschi;
  • verdure: lattuga, cavolfiore, broccoli, cetrioli, peperoni, funghi, zucchine e cipolle;
  • frutta: mele, prugne, meloni, lamponi e uva spina;
  • pollame;
  • uova fresche.

È bene ricordare che le diete fai da te possono essere molto rischiose: intraprendere un regime dietetico di restrizione o di esclusione di alcuni alimenti, senza essersi confrontati con uno specialista, può portare a squilibri nutrizionali, ad un insufficiente apporto calorico giornaliero oltre a disturbi del sonno, difficoltà di respirazione, mal di testa, senso di affaticamento e crampi muscolari.

Convivere con l’Orticaria

L’orticaria è più di un semplice prurito. Il suo impatto sulla vita delle persone che ne soffrono non si limita solo alla difficoltà nel convivere con i sintomi imprevedibili, spesso dolorosi e le relative alterazioni estetiche. Per comprendere quanto possa essere complicato convivere con l’orticaria è necessario andare anche oltre la pelle.

L’orticaria incide anche sulla sfera psicologica delle persone che spesso soffrono di ansia e depressione.

Non solo, a causa dell’intensità del prurito, soprattutto nelle ore notturne, molte persone lamentano privazione del sonno e stanchezza diffusa. Cosa che ha importanti ripercussioni sulla sfera socio-relazionale con riduzione degli incontri con amici, parenti e frequentazione di luoghi pubblici.

Anche la sfera lavorativa viene compromessa dall’orticaria cronica: la privazione del sonno e le alterazioni estetiche dovute ai sintomi comportano sia una riduzione delle prestazioni professionali sia assenteismi sul posto di lavoro.

Misurare l’impatto dell’orticaria sulla qualità di vita

Esistono degli strumenti che permettono di verificare e controllare quanto l’orticaria cronica spontanea incide sulla quotidianità delle persone.

L’UAS7 (weekly Urticaria Activity Score) è un vero e proprio Diario del Paziente utile a monitorare il numero dei pomfi e l’intensità del prurito: ogni giorno, per una settimana è richiesto di attribuire un punteggio sia al numero di pomfi che all’intensità del prurito, secondo una scala di valori da 0 a 3. Alla fine di ciascuna settimana, è necessario sommare i punteggi registrati nei 7 giorni precedenti, così da determinare il cosiddetto Punteggio Settimanale di Attività dell’Orticaria.

Un altro strumento di controllo e monitoraggio è l’UCT (Urticaria Control Test) un veloce test, composto da 4 domande per monitorare l’andamento dei sintomi e facilitare l’interazione con il proprio medico. A seconda del punteggio finale, il test indicherà se i sintomi sono sotto controllo o se, invece, non lo sono e per questo motivo è bene rivolgersi a un centro specializzato nel trattamento dell’orticaria.

I centri specializzati nell’orticaria cronica

Su tutto il territorio nazionale sono presenti ambulatori dermatologici e centri allergologici legati a strutture ospedaliere universitarie in grado di diagnosticare e gestire l’orticaria cronica spontanea.

I centri di riferimento per l’orticaria cronica spontanea, costantemente aggiornati su nuove procedure e terapie possono permettere di raggiungere la corretta diagnosi e avviare una terapia mirata con benefici diretti sulla qualità di vita.


Il parere dell’esperto


Patrizia Pepe

È importante non confondere l’Orticaria Cronica Spontanea con una malattia infettiva ma saper riconoscere la sua natura autoimmune.

Per saperne di più guarda il video realizzato in collaborazione con la Professoressa Patrizia Pepe, Specialista in Dermatologia, Allergologia e Immunologia clinica, Direttore Medico presso l’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena.


  1. Asthma and Allergy Foundation of America (AAFA) website. “Chronic Urticaria (Hives).” Available at: http://www.aafa.org/display.cfm?id=9&sub=23&cont=328 Accessed October 2015
  2. Maurer M et al. Allergy 2011; 66: 317–330
  3. The EAACI/GA²LEN/EDF/WAO Guideline for the Definition, Classification, Diagnosis and Management of Urticaria. The 2017 Revision and Update
  4. Axelrod S et al. Mt Sinai J Med 2011; 78: 784-802
  5. Schmutz Helmut (Autor); Abbot, G.; Lieners C.; Mayer, I.; et.al; "Nahrungsmittelunverträglichkeit (Histamin Intoleranz)", Sachbuch, Wien 2006