Le terapie disponibili

Trattamento dell'orticaria

È importante che il percorso diagnostico, volto a definire un trattamento efficace, sia personalizzato sulla base della storia clinica e personale del paziente.

L’obiettivo del trattamento è il controllo dei sintomi dell’orticaria utilizzando i farmaci meglio tollerati, identificando e controllando tutti i fattori scatenanti e le eventuali comorbidità.

Valutazione di eventuali comorbidità

Cosa si intende per comorbidità? Quando parliamo di comorbidità intendiamo la compresenza di due o più malattie fisiche o psichiche nello stesso soggetto. Le patologie possono manifestarsi in modo indipendente, e quindi senza alcuna correlazione tra loro, oppure possono influenzarsi reciprocamente.

Sulla base di questo, prima di iniziare il trattamento farmacologico dell’orticaria cronica spontanea, va verificata l’eventuale presenza di possibili comorbidità legate all’orticaria che possiamo identificare in:

È infatti più probabile che alcune patologie siano presenti in pazienti con orticaria cronica spontanea più che in altri e curandole talvolta si arriva alla scomparsa dei sintomi dell’orticaria. Poiché l’orticaria cronica spontanea, in molti casi, regredisce spontaneamente dopo un periodo non definito di tempo, non è semplice stabilire se la regressione sia dovuta al suo carattere spontaneo o alla guarigione della patologia associata grazie alla cura prescritta.1-2

Evitare fattori di rischio che possono aggravare l’orticaria

Per un trattamento efficace è importante eliminare tutti i fattori che rischiano di aggravare l’orticaria, come ad esempio:

Farmaci utilizzati per l’orticaria cronica spontanea

Il trattamento farmacologico dell’orticaria cronica spontanea si basa su un approccio step by step raccomandato dalle linee guida internazionali, che prevede in primo luogo l’impiego di farmaci che bloccano i recettori H1 dell’istamina presenti sulle cellule endoteliali (antistaminici anti-H1 di seconda generazione)4. In caso di persistenza dei sintomi dopo 2-4 settimane di terapia si dovrebbe utilizzare lo stesso antistaminico a un dosaggio superiore fino a un massimo di 4 volte la dose standard. In caso di permanenza dei sintomi dell’orticaria, si procede con l’utilizzo di una terapia con farmaci biologici: medicinali che contengono uno o più principi attivi prodotti o estratti da un sistema biologico. Se i sintomi persistono, entro sei mesi o prima, è consigliata una terapia con immunosoppressori con l’utilizzo di Ciclosporina.5-6

Brevi cicli di cortisonici per via orale possono essere somministrati in qualsiasi momento in caso di riacutizzazione ma è importante evitare la somministrazione in pazienti diabetici o con infezioni in atto e somministrarli con cautela in pazienti con ipertensione arteriosa.

STEP 1: ANTISTAMINICI PER L’ORTICARIA

Un antistaminico è un farmaco utilizzato per trattare i sintomi delle reazioni allergiche. Questi farmaci vengono utilizzati per contrastare l’attività dell’istamina, la sostanza rilasciata dalle cellule del sistema immunitario, da cellule del sistema nervoso e dalle piastrine quando l'organismo entra in contatto con particolari sostanze riconosciute come allergeni, nei confronti dei quali si è ipersensibili. È l’istamina a giocare un ruolo primario, agendo come mediatore dell'infiammazione, nell’insorgenza delle manifestazioni infiammatorie e dei sintomi tipici delle reazioni allergiche come il gonfiore, il rossore, l’eritema e il dolore.

Nei pazienti anziani con insufficienza epatica o renale è necessario modificare la dose di alcuni antistaminici.

  • Terapia con antistaminici anti-H1 di seconda generazione a dosaggio standard
  • Eliminare le possibili cause scatenanti di tipo farmacologico e fattori fisici

STEP 2: AUMENTO DEL DOSAGGIO

Se i sintomi persistono dopo 2-4 settimane di terapia sarà necessario adattare il dosaggio degli antistaminici di 2a generazione utilizzati nello step 1 fino a un massimo di 4 volte la dose standard.

  • Nella fascia pediatrica e nei pazienti con orticaria da freddo saranno valutati trattamenti ad hoc
  • Gli antistaminici di 1a generazione in genere non sono consigliati, così come non è consigliata l’associazione antistaminici di 1° generazione e di 2° generazione

STEP 3: FARMACI BIOLOGICI

Se i sintomi persistono dopo 2-4 settimane di terapia è necessario procedere ad una terapia con farmaci biologici.


STEP 4: INIBITORE DELLA CALCINEURINA PER ORTICARIA

Se i sintomi persistono, entro sei mesi o prima è necessaria una terapia con immunosoppressori con l’utilizzo dell’inibitore della calcineurina che richiede esami ematici pre (emocromo funzionalità renale ed esclusione di infezioni come TBC, HIV o epatite B o C) e durante la terapia (funzionalità renale in particolare) e monitoraggio della pressione arteriosa perché potrebbe aumentarla. L’inibitore della calcineurina è controindicata in pazienti affetti da ipertensione arteriosa non controllata.

Inibitore della calcineurina

L’inibitore della calcineurina appartiene ad un gruppo di medicinali conosciuti come agenti immunosoppressori, utilizzati per diminuire le reazioni immunitarie dell’organismo e l’infiammazione da essa generata. Anche nota come ciclosporina A, questo principio attivo è raccomandato solo per i pazienti con grave malattia resistente a qualsiasi dose di antistaminico e farmaco biologico in combinazione.

Glucocorticoide

Il glucocorticoide è un ormone corticosteroide (appartenente quindi alla classe degli steroidi), estraibile dalla corteccia surrenale e ottenibile per sintesi, in grado di ridurre la risposta difensiva dell’organismo e alleviare sintomi come gonfiore e reazioni di tipo allergico.

È un farmaco sintomatico e pertanto non agisce alterando il meccanismo scaturente la patologia, ma allevia semplicemente il dolore causato dallo stimolo infiammatorio.

Per questo motivo, una volta sospeso il trattamento, i sintomi potrebbero presentarsi nuovamente. Sono indicati nella terapia dell’orticaria in situazioni particolarmente grave e per un breve periodo di tempo.

Centri specializzati sull’orticaria cronica spontanea

In Italia sono presenti diversi centri specializzati nel trattamento dell’orticaria cronica spontanea, in grado di inquadrare la malattia garantendo una corretta diagnosi e un trattamento mirato, grazie al costante aggiornamento sulle procedure diagnostiche e sulla gestione della patologia.

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Linee guida sull’orticaria cronica spontanea

Le linee guida sull’orticaria cronica spontanea sono state sviluppate seguendo i metodi raccomandati dalla Cochrane e dal gruppo di lavoro Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation (GRADE). La conferenza si è tenuta il 1° dicembre 2016. Si tratta di un'iniziativa congiunta della sezione di dermatologia dell'European Academy of Allergology and Clinical Immunology (EAACI), la rete di eccellenza, il Global Allergy and Asthma European Network (GA²LEN), l'European Dermatology Forum (EDF) e la World Allergy Organization (WAO) con la partecipazione di 48 delegati di 42 società nazionali e internazionali. Queste linee guida sono state riconosciute e accettate dall'Unione Europea dei Medici Specialisti (UEMS).

L'orticaria è una malattia frequente, guidata dai mastociti, che si presenta con pomfi, angioedema o entrambi. La prevalenza dell'orticaria acuta nel corso della vita è di circa il 20%. L'orticaria spontanea cronica e altre forme croniche di orticaria sono invalidanti, compromettono la qualità della vita e influenzano il rendimento al lavoro e a scuola. Queste linee guida si occupano della definizione e della classificazione dell'orticaria, tenendo conto dei recenti progressi nell'identificazione delle cause, dei fattori scatenanti e dei meccanismi patologici. Inoltre, delineano approcci diagnostici e terapeutici basati sull'evidenza per i diversi sottotipi di orticaria.

E per quanto riguarda l’orticaria acuta?

Il trattamento dell’orticaria acuta si basa sulla somministrazione di farmaci anti-H1 di seconda generazione. È opportuno sottolineare che la risposta farmacologica individuale alla terapia con antistaminici è variabile sia in termini di efficacia che di effetti sedativi. In casi particolarmente severi ed in pazienti che necessitano di un rapido miglioramento, possono essere prescritti brevi cicli (non superiori a due settimane) di glucocorticoidi per via orale. La somministrazione di Prednisone per brevi periodi deve essere evitata in pazienti diabetici o con infezioni in atto e va cautamente somministrata in pazienti con ipertensione arteriosa.

Gestione dell’orticaria cronica spontanea

L’orticaria è un problema complesso che condiziona in maniera significativa la vita di chi ne è affetto, soprattutto per la sua imprevedibilità. È importante però prendere coscienza del fatto che con una diagnosi tempestiva e un trattamento terapeutico centrato sul singolo paziente, sarà sicuramente possibile controllare i sintomi dell’orticaria cronica spontanea garantendo a chi soffre di questa patologia una buona qualità della vita.

Parlare con lo specialista è importante

È necessario rivolgersi a personale qualificato che sia in grado di individuare l’esistenza o meno di una causa scatenante e quindi di attuare la migliore terapia per il paziente.

Il colloquio con il dermatologo o l’allergologo diventa un momento importante per comprendere quali fattori possano aver scatenato la malattia ed orienta lo specialista sulle indagini diagnostiche più opportune da effettuare.

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Il parere dell’esperto


Patrizia Pepe

L’Orticaria Cronica Spontanea è una malattia cronica, il cui approccio terapeutico è basato sulla gestione e sul controllo dei sintomi. La terapia per essere efficace non deve essere al bisogno ma continuativa.

Per saperne di più guarda il video realizzato in collaborazione con la Professoressa Patrizia Pepe, Specialista in Dermatologia, Allergologia e Immunologia clinica, Direttore Medico presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.

Eustachio Nettis

L’obiettivo della terapia è rendere il paziente libero da pomfi, angioedema e prurito. È necessario quindi che lo specialista individui la soluzione più adeguata per l’orticaria cronica in grado di portare rapidamente beneficio al paziente finché non si raggiunge il controllo dei sintomi.

Guarda il video realizzato in collaborazione con il Professor Eustachio Nettis Responsabile Ambulatori del Centro Riferimento Regionale per le Malattie Allergiche ed Immunologiche, Vicepresidente Nazionale SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica)

  1. Shakouri A, Compalati E, Lang DM, Khan DA. Effectiveness of Helicobacter pylori eradication in chronic urticaria: evidence-based analysis using the grading of recommendations assessment, development, and evaluation system. Curr Opin Allergy Clin Immunol 2010;10:362-369.
  2. Ishaq S, Nunn L. Helicobacter pylori and gastric cancer: a state of the art review. Gastroenerol Hepatol Bed Bench 2015;8(Suppl1):6-14.
  3. Kowalski ML, Woessner K, Sanak M. Approaches to the diagnosis and management of patients with a history of nonsteroidal antiinflammatory
  4. Kubo N, Senda M, Ohsumi Y, et al. Brain histamine H1 receptor occupancy of loratadine measured by positron emission topography: comparison of H1 receptor occupancy and proportional impairment ratio. Hum Psychopharmacol 2011;26:133-139.
  5. Stellato C, de Paulis A, Ciccarelli A, et al. Anti-inflammatory effect of cyclosporin A on human skin mast cells. J Invest Dermatol 1992;98:800-804.
  6. Harrison CA, Bastan R, Peirce MJ, Munday MR, Peachell PT. Role of calcineurin in the regulation of human lung mast cell and basophil function by cyclosporine and FK506. Br J Pharmacol 2007;150:509-518.