Idrosadenite ascellare: sintomi, cause e cura

L'idrosadenite suppurativa (HS), conosciuta anche con il nome di acne inversa, è caratterizzata da lesioni cutanee infiammate, dolorose e profonde (tipicamente noduli, ascessi e tunnel cutanei) e da cicatrici generalmente in aree in cui si trovano ghiandole apocrine, tra cui le ascelle.1-4

L’HS si manifesta solitamente dopo la pubertà.5

Spesso la diagnosi, essenzialmente clinica, avviene tardivamente.4,6 L’HS può essere confusa con altre patologie della pelle che si possono manifestare anche sotto le ascelle.5 Nelle fasi iniziali della malattia, l’ecografia può supportare la diagnosi, la valutazione della gravità e la scelta chirurgica.3,4,6

Diversi fattori concorrono a causare l’HS ascellare.7

Il trattamento dell’HS prevede modifiche dello stile di vita, farmaci come antibiotici e antinfiammatori, terapia ormonale, immunomodulatori e chirurgia.4

Idrosadenite ascellare: cos’è e sintomi

L’ascella è la sede più comune delle lesioni da HS.4 Le manifestazioni cliniche sono variabili e includono lesioni ricorrenti:3

e le conseguenti cicatrici.

L’HS è caratterizzata da riacutizzazioni associate a:3

Ascella gonfia e dolore alle ascelle: quando sospettare l’idrosadenite

L’HS si manifesta tipicamente dopo la pubertà ed è solitamente presente nelle regioni ascellari, oltre che inguinali, perineali e sottomammarie.5

Fino al 50% dei pazienti riferisce che 12–48 ore prima della comparsa di un nodulo evidente sotto l’ascella avverte:2

Brufoli sotto le ascelle: riconoscere l’acne inversa

L’HS è inizialmente caratterizzata dalla presenza di noduli sottocutanei dolenti (comunemente indicati anche come “foruncoli” o “brufoli”) sotto l’ascella. La durata media di un singolo nodulo doloroso è di 7-15 giorni. Con il tempo, i noduli possono rompersi, dando origine ad ascessi dermici profondi e dolorosi. Dopo la rottura, le lesioni spesso espellono una secrezione purulenta e maleodorante.

Con la progressione della malattia, si possono osservare tunnel (fistole) drenanti, fibrosi e cicatrici.2

Le lesioni iniziali dell’HS possono presentarsi anche come papule eritematose dolorose e/o dolenti al tatto di diametro inferiore a 1 cm, come contratture dermiche e rilievi cutanei dall’aspetto di una corda, o come comedoni a doppia estremità.2

Diverse patologie cutanee, come le cisti epidermoidi infiammate, la follicolite batterica e la foruncolosi, possono simulare l’HS.5

A causa della sua somiglianza con altre condizioni, l’idrosadenite suppurativa è spesso diagnosticata con un ritardo medio di 7-10 anni, il che rappresenta una lacuna cruciale nella cura dei pazienti.4,6

Recenti evidenze suggeriscono una correlazione inversa tra il ritardo terapeutico e la risposta clinica, supportando una finestra di trattamento molto limitata per controllare la progressione della malattia ed evitare fibrosi grave allo stadio terminale e cicatrici.3

Una caratteristica che contraddistingue l’HS è la recidiva che richiede spesso un trattamento più lungo rispetto a condizioni simili.5

Primo piano di pelle con piccole irregolarità superficiali visibili in dettaglio

Segno distintivo dell’HS è la cronicità.2 Il riconoscimento dell’HS si basa quindi su criteri clinici:5,7

Questa condizione segue un ciclo di infiammazione, guarigione e cicatrizzazione. Inoltre, l’infiammazione non è limitata alla pelle ma colpisce anche altri organi.7

Idrosadenite ascellare: cause e fattori di rischio

Lo sviluppo dell’idrosadenite suppurativa sembra avere influenze:4,6

L’eziologia dell’HS è considerata multifattoriale.7

Circa il 33%-40% degli individui con HS riferisce di avere un parente di primo grado affetto dalla stessa patologia. Questo avvalora l’ipotesi di una componente ereditaria con un modello di trasmissione autosomica dominante.4

La predisposizione genetica all’HS sembra essere basata spesso su più geni e sulle loro interazioni reciproche.6

I fattori ambientali e comportamentali sono fondamentali nello sviluppo dell’HS.4

Gli individui affetti da questa condizione presentano spesso comorbilità come l’l’obesità, che porta a un aumento dell’attrito cutaneo, della temperatura, della produzione e ritenzione di sudore, della macerazione e delle condizioni anaerobiche nelle pieghe cutanee, nonché a una lieve infiammazione sistemica e a cambiamenti infiammatori e ormonali, in particolare un eccesso di androgeni.4,7

Il sovrappeso direttamente prima della pubertà aumenta il rischio di sviluppare l’HS nel corso della vita. Nelle persone con obesità e indicazione alla chirurgia bariatrica, la prevalenza dell’HS raggiunge addirittura il 20%. Esiste inoltre una relazione positiva tra l’indice di massa corporea e la gravità della malattia.6

Anche la sindrome metabolica, che ha una prevalenza marcata nell’obesità, è associata all’HS.4

Fino all’80% dei pazienti con HS è costituito da fumatori o ex fumatori. In oltre il 90% dei pazienti, il fumo precede l’insorgenza dell’HS di una media di 4,5 anni. Coerentemente, l’incidenza è raddoppiata nella popolazione dei fumatori rispetto a quella dei non fumatori.6

Il fumo, inoltre, può esacerbare la condizione, con la nicotina implicata nell’aumento dell’ostruzione follicolare. Come per l’obesità, quindi, la progressione e la gravità dell’HS sono peggiori nelle persone che fumano.4

Altri potenziali fattori includono farmaci, batteri e attrito meccanico4

Diagnosi dell’idrosadenite ascellare

La diagnosi viene effettuata clinicamente, sulla base dell’esame obiettivo e dell’anamnesi. Le caratteristiche diagnostiche includono i tipi di lesioni localizzate sotto le ascelle e il decorso della malattia riferito o osservato.4,6

Il ruolo dell’ecografia nella diagnosi dell’acne inversa

La diagnostica per immagini può facilitare la diagnosi differenziale (può essere utile per escludere altre condizioni) e la valutazione di eventuali complicanze.6 Nelle fasi iniziali della malattia, l’ecografia può supportare la diagnosi rilevando alterazioni dermiche e sottocutanee.6

L’ecografia riveste un ruolo cruciale nella valutazione della gravità della malattia e permette una migliore classificazione delle lesioni infiammatorie.3

In fase preoperatoria, in particolare, l’ecografia può aiutare a identificare i tunnel cutanei.4

Cura dell’idrosadenite ascellare

Il trattamento varia in base alla gravità e può includere antibiotici topici e sistemici, terapia ormonale, immunomodulatori e intervento chirurgico.4

Terapia medica e cura farmacologica

La terapia medica, inclusi antibiotici orali o farmaci immunomodulatori, è solitamente il trattamento di prima linea.8

Può essere preso in considerazione il trattamento antinfiammatorio intralesionale con corticosteroidi.9 Alcuni dei farmaci appartenenti a questa classe hanno mostrato efficacia (in termini di completa risoluzione delle lesioni e miglioramento significativo di dolore, eritema, suppurazione e gonfiore ascellare). L’ecografia può essere utilizzata per guidare l’iniezione di triamcinolone e per valutare la risposta al trattamento.9

Il trattamento antibiotico nell’HS è utilizzato per le presunte proprietà antinfiammatorie, ma non si può escludere un effetto antimicrobico, data la presenza di una flora batterica ricca all’interno delle lesioni.9

Gli antibiotici lincosamidici sono stati studiati come agenti topici e possono essere presi in considerazione per il trattamento delle lesioni superficiali dell’HS da lieve a moderata (senza tunnel drenanti) in gel/lozione/crema all’1%.9

Per quanto riguarda la terapia antibiotica orale, è importante sottolineare l’efficacia delle tetracicline orali come alternativa alla combinazione orale dei lincosamidi e delle rifamicine.9

Per quanto riguarda i farmaci immunomodulatori per il trattamento dell’HS da moderata a severa, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha approvato dei farmaci appartenenti alle classi degli inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa e degli inibitori dell’interleuchina 17A e F per via sottocutanea.9 Anche in Italia questi farmaci sono attualmente rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale.10-12

Intervento chirurgico per l’acne inversa

Quando l’HS è nella fase non infiammatoria, si può ricorrere a diverse tecniche chirurgiche.9

I casi estesi, refrattari alle terapie non invasive, richiedono ampie escissioni dell’intera area ascellare interessata, con margini chirurgici che si estendono oltre i confini clinici dell’attività di malattia.8

La gestione chirurgica ha dimostrato di migliorare significativamente la qualità della vita nei pazienti affetti da HS avanzata.

Tuttavia, nonostante la regione ascellare sia il sito anatomico più colpito dall’HS e la letteratura suggerisca alcune opzioni ricostruttive, nessuna di queste è considerata gold standard per la ricostruzione ascellare dopo escissione per idrosadenite suppurativa. Nessuna, infatti, possiede le tre caratteristiche dell’opzione ricostruttiva ideale che dovrebbe essere sottile, ampia e flessibile, per ricreare la concavità della regione ascellare senza compromettere il movimento della spalla.8

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Fonti

1. Wainman HE, et al. Br J Gen Pract. 2022;73(726):43-5.

2. Napolitano M, et al. Clin Cosmet Investig Dermatol. 2017;10:105-15.

3. Dell’Antonia M, et al. Front Med (Lausanne). 2023;10:1141691.

4. Ballard K, Shuman VL. In: StatPearls. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; May 6, 2024.

5. Alqahtani SM. Int J Health Sci (Qassim). 2023;17(1):61-4.

6. Sabat R, et al. Lancet. 2025;405(10476):420-38.

7. Olvera-Yarza FA, et al. Int J Surg Case Rep. 2023;110:108688.

8. Amendola F, et al. Indian J Plast Surg. 2022;56(1):6-12.

9. Zouboulis CC, et al. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2025;39(5):899-941.

10. GU n.217;5 settembre 2022.

11. Comunicato AIFA n. 24; 2025.

12. GU n. 245; 21 ottobre 2025.