Antonella Losa, nutrizionista e divulgatrice scientifica

A. LOSA parla di
Diete ipocaloriche e digiuno intermittente

DIETE IPOCALORICHE E DIGIUNO INTERMITTENTE

Nella letteratura medico scientifica sono riportati diversi casi di beneficio ottenuti con diete molto particolari, talmente particolari che l’utilizzo di queste diete deve essere fatto per forza con un medico: si tratta di diete fortemente ipocaloriche oppure con un protocollo che si chiama “di digiuno intermittenza” che è comunque anch’esso fortemente ipocalorico e va ad alternare dei giorni di quasi digiuno a giorni di alimentazione generalmente vegetariana, ma quello che ci importa è che comunque è a contenuto di calorie molto molto ridotto. Si sono visti dei benefici riguardo alla manifestazione della patologia, della psoriasi. Non si sa ancora bene perché però si siano ottenuti questi benefici, tuttavia esistono delle ipotesi estremamente ragionevoli. La prima ipotesi è legata proprio a quello che stavamo dicendo, si tratta di regimi ipocalorici, quindi si va incontro quasi automaticamente a un dimagrimento, perciò in persone che avevano effettivamente uno stato di sovrappeso o di obesità, stati che sappiamo che vanno ad alimentare l’infiammazione dell’organismo che è anche alla base un po’ della psoriasi, insieme ad altre patologie, beh se abbiamo diminuito questo stato, perché siamo dimagriti, il fatto che si abbia un beneficio ha un suo razionale.

Naturalmente altri regimi alimentari, magari meno delicati che portano allo stesso dimagrimento, potrebbero anche risultare nello stesso beneficio, questo non è dato di sapere. Una seconda ipotesi, altrettanto ragionevole, è proprio il consumo molto limitato di quegli alimenti che hanno molti grassi saturi, come le carni molto grasse, evitando di conseguenza l’eccessiva assunzione di nutrienti infiammatori.

Un altro nutriente detto “pro-infiammatorio” è un grasso che non è saturo, è un grasso polinsaturo, una grande famiglia di grassi molto diversi tra di loro che di solito siamo abituati ad associare a un concetto di grassi buoni, che è sempre un concetto relativo. Questo acido arachidonico-omega 6, che di per sé non possiamo dire che sia buono o cattivo, come tanta parte dell’alimentazione se non tutta, innesca la sintesi di diverse sostanze utili nel nostro organismo, alcune delle quali hanno un effetto pro-infiammatorio. In persone che hanno uno stato infiammatorio nell’organismo, questo ha un peso considerevole. Quindi per loro, più ancora che per gli altri, sarà necessario ridurre questo acido arachidonico che troviamo soprattutto in insaccati, strutto e alimenti di questo tipo. Perciò va da sé che nelle diete fortemente ipocaloriche e anche nei digiuni intermittenti questi alimenti non possono essere presenti. Come dicevamo per l’apporto calorico, altre diete che abbiano la stessa caratteristica non è detto che non possano portare gli stessi benefici.