Marina Venturini, dermatologa

M. VENTURINI parla di
Secchezza cutanea - La psoriasi palmo-plantare

SECCHEZZA CUTANEA E PALMO-PLANTARE DURANTE L’ESTATE

La secchezza cutanea non è di per sé peggiorata dal sole, che ha anzi ben note proprietà antinfiammatorie in tante malattie cutanee come la psoriasi (purché l’esposizione non sia eccessiva, avvenga in modo regolare, evitando le ore centrali della giornata, al fine di evitare la scottatura solare). A peggiorarla sono piuttosto le diverse condizioni ambientali a cui la pelle è sottoposta al mare (contatto con la salsedine, la sabbia, il vento, ecc), che possono più facilmente rendere la pelle secca con maggiore tendenza alla desquamazione e all’insorgenza di arrossamenti per la comparsa di dermatiti irritative causate dagli stessi fattori ambientali. È sempre raccomandabile pertanto una costante idratazione cutanea mediante creme emollienti per tutto il soggiorno balneare per qualsiasi tipo di pelle, ma a maggior ragione per chi soffre di psoriasi, poiché secchezza cutanea e arrossamenti possono peggiorare la malattia che magari fino a quel momento era controllata per la fine di un ciclo terapeutico che si era concluso o per una concomitante terapia che stava avendo efficacia. L’applicazione costante di creme emollienti garantisce un adeguato ripristino dell’integrità della cute e del suo ruolo di naturale barriera protettiva nei confronti di qualsiasi agente ambientale.

LA PSORIASI PALMO-PLANTARE

La psoriasi palmo-plantare è una forma particolare di psoriasi che, sebbene localizzata, può essere più invalidante di altre forme più estese. Spesso tali lesioni peggiorano in estate per la sudorazione ma anche per il cambiamento delle condizioni ambientali (contatto con sabbia, salsedine, ecc). Fondamentale sarebbe arrivare a un completo controllo delle lesioni attraverso l’utilizzo di terapie sistemiche o biotecnologiche, che possano essere iniziate nei mesi precedenti rispetto alla stagione estiva. Se tuttavia tali trattamenti non possono essere intrapresi o se nonostante tali terapie si verifichi comunque un peggioramento delle lesioni palmo-plantari durante la stagione estiva, va valutato il miglior trattamento topico in base al quadro clinico e a cosa prevale:

se prevale la secchezza cutanea sarà opportuno utilizzare degli emollienti a base di urea o a base di cheratolitici che sono in grado di idratare e di eliminare le squame adese che sono sovrastanti alle placche psoriasiche;

se invece prevale la fase infiammatoria è bene utilizzare dei topici a base di corticosteroidi più o meno in associazione con derivati della vitamina D che aiutano a tenere sotto controllo la componente infiammatoria. L’associazione con la vitamina D riduce anche gli effetti negativi del cortisone topico, quindi questi prodotti possono essere utilizzati con efficacia per lunghi periodi;

se invece prevalgono quelle fastidiose lesioni ragadiformi, piccoli taglietti tra le dita dei piedi e delle mani o in sede palmare o plantare, c’è il rischio che si inneschino delle sovrainfezioni batteriche o micotiche. In quel caso è bene intervenire con degli agenti antibatterici o antimicotici in crema o, se il quadro è molto più esteso, bisogna associare una terapia sistemica per bocca, ma in questo caso è bene rivolgersi al proprio dermatologo di fiducia che imposterà la terapia più corretta in base al quadro clinico per evitare un peggioramento della psoriasi stessa che si innesca dopo una sovrainfezione di batteri o miceti.