L’orticaria cronica spontanea nel dettaglio

I termini corretti per descriverla

Quando si parla e si descrive una malattia, può essere difficile trovare le parole giuste per spiegare con precisione di che cosa si soffre, sia che l’interlocutore sia un amico, un familiare, un collega o, ancora più importante, il medico.

Non sarebbe dunque opportuno conoscere più nel dettaglio l’orticaria cronica spontanea e  i termini più comuni associati alla sua descrizione?

Quando si consulta un medico, parlare la stessa lingua rende sicuramente le cose più facili: per essere entrambi sulla stessa lunghezza d’onda, per capire meglio i sintomi, per fare in modo di formulare una diagnosi corretta, e infine per ricevere la terapia più adatta. Ecco perché utilizzare una corretta terminologia è importante.

I pomfi

Le persone con orticaria cronica spontanea sperimentano frequentemente rilievi cutanei pruriginosi. La maggior parte dei medici definisce questo particolare fenomeno con il termine pomfi (o eruzione cutanea).

In alcune lingue, come l’italiano, il termine orticaria è evidentemente associato all’ortica, la pianta il cui contatto provoca le tipiche eruzioni pruriginose e rossastre simili a quelle dell’orticaria.5 In Italia pertanto i medici usano probabilmente il termine generico pomfi, che analizziamo di seguito.

I pomfi non hanno tutti lo stesso aspetto. Ci sono diversi fattori da considerare:

Dimensioni: si va dal pomfo piccolo (un paio di millimetri) al grande (un paio di centimetri)6;
Colore: i pomfi possono può essere rossi, rosa, o avere un contorno rosso con un centro più chiaro6;
Forma: i pomfi non sono solo circolari, possono avere forme di diverso tipo6;
Posizione: i pomfi possono apparire ovunque sul corpo, dai piedi al viso6;
Estensione: a volte l'eritema potrebbe essere poco esteso, altre volte potrebbe interessare una vasta area della pelle;
Durata: i pomfi possono apparire per breve tempo, poche ore, o più a lungo, rimanendo per un massimo di 24 ore. 3 Tuttavia, quando i singoli pomfi scompaiono, spesso ne riappaiono altri da qualche altra parte 7, il che significa che, complessivamente, possono essere presenti per diverse settimane alla volta.

L'angioedema

Le persone che soffrono di orticaria cronica spontanea potrebbero sperimentare un improvviso, e a volte doloroso, gonfiore della pelle che può apparire accanto ai pomfi 4.  Il medico probabilmente lo chiamerà angioedema. Si tratta di un edema che interessa lo strato profondo del derma e del sottocute, che appare pallido a margini indefiniti, persistente3,4. Può durare fino a tre giorni prima di sparire4, è scarsamente pruriginoso, ma si accompagna a sensazione di tensione e riguarda aree con ridotto spessore dermico come le palpebre, le labbra, i genitali, mani, piedi e mucose3.

Tra il 33% e il 67% delle persone con orticaria cronica spontanea presenta angioedema associato a pomfi  e anche le persone che non hanno pomfi posso soffrirne – come accade in circa l’1-13% dei casi 8.

Prendete nota dei sintomi utilizzando i termini che abbiamo delineato, e usateli quando parlate con il medico: questo accorgimento potrebbe aiutarlo a stabilire il trattamento più adatto.


  1. Bernstein JA, Lang DM et al. The diagnosis and management of acute and chronic urticaria: 2014 update. J Allergy Clin Immunol 2014; 133:1270-7.
  2. Radonijic-Hoesli S, Scherer Hofmeier K et al. Urticaria and Angiioedema: Un update on classification and Pathogenesis, Clin Rev Allergy Immunol 2018 ;54:88-101.
  3. Trevisan V, Ferrucci S  “L’orticaria”, 2011. Avalaiable at: http://www.progettoasco.it/riviste/rivista_simg/2011/04_2011/8.pdf Accessed October 2015
  4. Zuberbier T et al. Allergy 2014; 69(7):868-87
  5. Nettle rash (hives). Available at: http://www.netdoctor.co.uk/diseases/facts/nettlerash.html Accessed October 2015
  6. Hives and urticaria. Available at: http://www.medic8.com/healthguide/articles/hivesurticaria.html Accessed October 2015
  7. Allergy UK. Urticaria and angioedema. Available at: http://www.allergyuk.org/skin-allergy/urticaria-and-angiodema Accessed October 2015
  8. Maurer M et al. Allergy 2011; 66:317-30