La compagna delle mie notti: la storia di Elena

Durante la gravidanza fantasticavo di come sarebbe stato accoccolarci sul lettone con il nostro bambino tra noi, sentire il suo respiro e addormentarci guardandolo. Eravamo già preparati alle notti in bianco che avrebbe potuto farci passare, ma io e il mio compagno eravamo felicissimi e non vedevamo l’ora anche di quelle sveglie notturne per poterci vivere davvero completamente quella nuova fantastica avventura. Ci sentivamo pronti e pensavamo che nulla avrebbe potuto rovinare quel momento che avevamo tanto atteso.

Dopo la nascita del bambino abbiamo cominciato la nostra nuova routine, eravamo stati fortunati perché in realtà il piccolo era un dormiglione e non ci ha mai fatto passare nottate svegli. Avevamo il nostro appuntamento fisso alle 2.30 del mattino per la pappa poi si tornava tutti a dormire.

Dopo circa quattro mesi dalla sua nascita, una notte di luglio mi sono svegliata come sempre per allattarlo. Faceva molto caldo in casa e sono andata a prendere un bicchiere d’acqua, ed è stato in quel momento che mi sono resa conto che qualcosa non andava; mi sentivo le labbra molto gonfie e avevo come la sensazione che l’acqua non riuscisse a passare. Sono corsa a guardarmi allo specchio e ho notato che avevo il corpo completamente coperto di pomfi e la faccia totalmente gonfia. Era la prima volta che mi succedeva, non capivo per quale motivo il mio corpo avesse reagito in quel modo e soprattutto a cosa fosse dovuta quella reazione. Io e il mio compagno siamo corsi al pronto soccorso ma non mi immaginavo fosse solo l’inizio di quello che per me è stato un incubo.

Per i successivi cinque mesi non c’è stata una notte in cui l’Orticaria non si sia presentata. Quello che per me è sempre stato un momento di relax e di tranquillità si era trasformato in una vera angoscia. Avevo paura di andare a dormire perché sapevo già che cosa mi sarebbe successo e ormai, al posto della buonanotte, la frase di rito prima di andare a dormire era “speriamo che stanotte non mi gonfi” rivolta al mio compagno. Nel caso in cui prima di mettermi a letto avessi già qualche pomfo sulla pelle, non riuscivo a prendere sonno al pensiero che sarebbero sicuramente aumentati durante la notte, ma anche quando mi mettevo a letto senza alcun sintomo il mio pensiero era solo quello che sicuramente mi sarei svegliata alle 2.30 coperta di pomfi e non sarei più riuscita a dormire per il prurito e per l’ansia che la mia gola potesse gonfiarsi tanto da non permettermi di respirare.

Mi sono sempre considerata una persona molto solare, capace di non abbattersi e di vedere sempre il lato positivo delle cose, ma in quella situazione non riuscivo più a sentirmi bene. La mia vita era stata totalmente stravolta da questa compagna indesiderata e nonostante tutte le visite e i controlli, nessun medico era stato in grado di darmi delle spiegazioni, continuavo a prendere antistaminici in dosi massicce per alleviare quel terribile prurito che in alcuni momenti non mi permetteva nemmeno di appoggiare i piedi per terra.

Ho iniziato a informarmi su internet alla ricerca di qualche consiglio: ho iniziato quindi a cambiare dieta, mangiando solo alimenti senza istamina, ho cambiato il bagnoschiuma, deodorante, sono arrivata persino al punto di credere che fosse tutto legato agli acari del materasso e per questo ho iniziato a trattarlo in modo tale da sterilizzarlo periodicamente. Ma nessuno di questi cambiamenti mi ha aiutata.

Mi sentivo frustrata e cresceva l’ansia legata al fatto che questa condizione poteva in qualche modo influire sulla salute del mio bambino, nonostante i medici mi avessero rassicurata sul fatto che non fosse possibile. L’immagine del mio bambino attaccato al mio seno coperto di pomfi è un segno indelebile che non dimenticherò mai.

Mi ero rassegnata al fatto che avrei dovuto imparare a convivere con questa nuova condizione, fino a che non ne ho parlato con una ragazza conosciuta durante il corso preparto che mi ha indirizzata verso un medico specializzato che era stato in grado di curare la stessa patologia a sua mamma.

Mi ricordo ancora il giorno in cui mi sono recata da questo nuovo medico. Non ero molto fiduciosa, avevo paura che fosse un’altra perdita di tempo. Ho portato tutta la mia cartella clinica e subito dopo averla letta mi ha detto: “È sicuramente Orticaria Cronica, però io gliela curo!” e il mio primo pensiero è stato: “Sarà vero? Speriamo e fidiamoci ancora una volta”. Ho fatto bene a fidarmi: così ha detto e così ha fatto!

Già dopo il primo trattamento ho trovato sollievo e a distanza di tre cicli i terribili pomfi sono totalmente svaniti dalla mia pelle, la mia vita ha smesso di dipendere da creme al mentolo e appuntamenti fissi con gli antistaminici. Non potevo credere che finalmente fossi uscita da quell’incubo e avrei potuto ricominciare la mia vita senza aver più paura di addormentarmi.

Adesso la sera non vedo l’ora di andare a letto, se prima era “adesso arriva l’incubo” ora è tornato ad essere quel momento di raccolta con la mia famiglia che tanto avevo immaginato.

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