TERAPIA BIOLOGICA PER LA PSORIASI: QUALI SONO I FARMACI E LE NOVITÀ

I farmaci biologici per la psoriasi, sia quelli introdotti sul mercato da una ventina di anni sia quelli di recente autorizzazione, rappresentano la potenziale opzione terapeutica per una migliore gestione della psoriasi moderata-severa in pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali o nei quali le controindicazioni non permettano di intraprendere un percorso farmacologico a causa di rischi maggiori dei benefici.1,2

Per questo motivo, e per l’alto costo del trattamento, vengono in genere considerati trattamenti sistemici di seconda linea, salvo la molecola di più recente introduzione che è stata autorizzata come trattamento sistemico di prima linea della psoriasi a placche moderata-severa per gli adulti candidati alla terapia sistemica.

IL PARERE DELL’ESPERTO: CHE COS’È LA TERAPIA BIOLOGICA?

Anna Balato

Con il termine “terapia biologica” si indicano tutti quei farmaci di nuova generazione sintetizzati attraverso sofisticate procedure di biologia molecolare.

In particolare, si tratta di farmaci sviluppati da proteine presenti nel nostro organismo che, però, vengono modificate successivamente in laboratorio. Di solito si tratta di “riprogrammare” anticorpi in modo tale da renderli attivi verso un determinato bersaglio.

I farmaci biologici, grazie alla loro selettività, rappresentano uno dei maggiori progressi ottenuti dalla medicina negli ultimi anni in campo terapeutico.

Il successo di queste nuove terapie consente di ottenere, nella maggior parte dei casi, una notevole efficacia terapeutica in tempi brevi con riduzione degli effetti collaterali rispetto alle terapie tradizionali di tipo “chimico”.

Ad oggi i farmaci biologici vengono impiegati nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche come la psoriasi.

In questo caso, la terapia biologica utilizzata possiede l’enorme vantaggio di poter interferire in modo selettivo, a vari livelli e con modalità di azione differenti, nei processi immunologici che scatenano e sostengono la malattia perché, come è ormai noto da anni, nello sviluppo della psoriasi sono coinvolte sia cellule proprie della cute, quali i cheratinociti, sia cellule del sangue destinate alla difesa immunitaria, come i linfociti.

L’alterazione di un fisiologico “dialogo” fra questi due tipi di cellule dà luogo a uno squilibrio nella sintesi di numerose molecole, responsabili delle manifestazioni cliniche della malattia e che rappresentano proprio il bersaglio della terapia con farmaci biologici.

CURARE LA PSORIASI CON I FARMACI BIOLOGICI

I punti di forza dei farmaci biologici sono tanti e tutti di grande significato per il paziente con psoriasi.

L’aspetto sicuramente più interessante è la selettività d’azione, in grado di garantire – in un’alta percentuale di pazienti – un’importante efficacia terapeutica in tempi brevi ed effetti collaterali minori rispetto alle terapie tradizionali.

Va inoltre sottolineato come l’azione mirata dei biologici sui processi immunologici che determinano la comparsa della psoriasi rappresenti oggi la strategia più efficace e meglio tollerata dal paziente per la regressione e la cura della malattia, consentendo anche un loro uso prolungato.

I FARMACI BIOSIMILARI, “COPIE” PERFETTE?

Quando scade il periodo di brevetto di un medicinale “tradizionale” – in media dopo 10 anni – un’azienda farmaceutica può commercializzare liberamente lo stesso principio attivo. In questo caso si parla di farmaco “generico” (in realtà, più correttamente, si dovrebbe parlare di “equivalente”, come indica la legge 149 del 26/11/2015).

Discorso simile, ma con qualche distinzione, si può fare per alcuni farmaci biologici, la cui scadenza brevettuale ha portato all’immissione in commercio di farmaci denominati “biosimilari”. Il farmaco biosimilare per il trattamento della psoriasi è quindi un farmaco nuovo ma senza caratteristiche di innovazione: per la sua immissione in commercio è sufficiente che dimostri pari sicurezza ed efficacia rispetto al farmaco biologico originale.

Per quanto la disponibilità di farmaci biosimilari permetta una maggiore diffusione delle terapie biologiche grazie alla significativa riduzione del costo, non va dimenticato che non si tratta di una copia esatta dell’originale.

Fonti

1. Naldi L et al. Gestione clinica della Psoriasi per il medico di medicina generale e lo specialista ambulatoriale. Pacini ed. 2016.

2. Altomare GF et al. Psoriasi: Linee guida e raccomandazioni SIDeMaST. In: Linee guida e raccomandazioni SIDeMaST. Pacini ed. 2011 - pp. 29-56.

IL PARERE DELL’ESPERTO: I FARMACI BIOLOGICI HANNO EFFETTI COLLATERALI?

Luisa Di Costanzo

La psoriasi è una patologia autoimmune, infiammatoria, cronica della cute che nel mondo colpisce oltre 120 milioni di individui.

La principale forma clinica che i pazienti manifestano è la psoriasi a placche (chiazze arrossate, ispessimento e desquamazione delle zone colpite associate a prurito a volte intenso).

In Italia sono circa 2 milioni i pazienti affetti da psoriasi, di questi più del 10% ha una psoriasi moderata-grave che non può essere trattata solo con i trattamenti topici o con le terapie convenzionali sistemiche.

L’avvento dei farmaci biotecnologici rappresenta uno dei maggiori progressi ottenuti dalla medicina negli ultimi anni.

Il boom di queste nuove terapie dipende soprattutto dalla loro specifica selettività d’azione che consente di ottenere, nella maggior parte dei casi, una buona efficacia terapeutica in tempi ragionevolmente brevi con minori effetti collaterali rispetto alle terapie tradizionali.

I farmaci biologici finora disponibili sono anticorpi monoclonali indirizzati a inibire l’azione di alcune sostanze prodotte dall’organismo che hanno dimostrato di avere un ruolo chiave nella patogenesi della psoriasi, come ad esempio citochine, proteine di fusione e fattori di crescita tissutali.

“Il loro meccanismo d’azione consiste nell’intercettare in modo specifico le sostanze che hanno un ruolo centrale nello sviluppo di alcuni tipi di infiammazione - spiega il presidente dell’Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica (Adoi), dott. Francesco Cusano.

Queste molecole vengono liberate in corso di infiammazione sia nella psoriasi, sia in alcuni tipi di artrite come quella psoriasica. I farmaci biologici le intercettano, le bloccano e spengono l’infiammazione”.

Allo stato attuale, sono disponibili, tra gli altri, anche farmaci biologici che agiscono sulle citochine che appartengono al gruppo delle interleuchine che riescono a essere ancora più selettivi e più efficaci e agiscono in una percentuale più alta di casi.

In alcuni casi il paziente potrebbe ottenere dei miglioramenti del 90% e in alcuni casi del 100%.

Oltre all’efficacia, elemento fondamentale di questi farmaci è il buon profilo di tollerabilità, ad oggi ampiamente documentato, che consente una terapia continuativa.

Questi farmaci non sono però per tutti. Il paziente che può accedere a un farmaco biotecnologico deve presentare determinate condizioni di gravità di malattia e di impossibilità ad attuare le terapie tradizionali e deve eseguire uno screening accurato che va poi periodicamente ripetuto.

Lo sapevi che la psoriasi fa parte della malattia psoriasica?

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