ARTRITE PSORIASICA, PSORIASI E SPORT: QUALE ATTIVITÀ FISICA PRATICARE

La riduzione, o addirittura l’abbandono, di attività sociali e ricreative è molto spesso una conseguenza diretta della comparsa di malattia psoriasica, psoriasi e artrite psoriasica.

È facilmente intuibile come il disagio fisico e psicologico causato dalla malattia tenda a isolare il paziente, portandolo a sospendere abitudini che aveva prima della diagnosi. Un caso emblematico riguarda proprio psoriasi e attività fisica.

Relazione tra psoriasi e attività fisica

STUDI SCIENTIFICI: COSA CI DICONO?

La relazione tra psoriasi e sport è condizionata dalla presenza delle lesioni psoriasiche, che influenzano negativamente il desiderio del malato di proseguire le attività che svolgeva quando il suo organismo non presentava manifestazioni della psoriasi.

Molte conferme provengono da ricerche scientifiche: un’indagine condotta in Finlandia1, per esempio, ha evidenziato come più della metà dei pazienti interpellati, in prevalenza giovani, abbia abbandonato o ridotto l’attività fisica.

Un interessante studio italiano2 condotto su un campione di ventenni si spinge oltre: pur confermando l’abbandono dell’attività fisica in un quarto dei giovani dopo la diagnosi di psoriasi, evidenzia che lo sport ha invece un effetto benefico sui soggetti che già ne soffrono, contrastando il decorso naturale della patologia.

Non solo: lo sport riduce il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, metaboliche e diabete di tipo 2, tutte malattie che si possono manifestare con maggior frequenza nel soggetto con psoriasi.

Un discorso a parte merita l’obesità, patologia che si manifesta con maggior frequenza nei soggetti con psoriasi rispetto a quelli senza. In questo caso, un’attività fisica costante, accompagnata da una dieta mirata e ipocalorica, consente di migliorare la gestione della malattia.3

Relazione tra psoriasi e attività fisica

QUALI SPORT PRIVILEGIARE IN CASO DI PSORIASI O ARTRITE PSORIASICA

È quindi molto importante che la persona con psoriasi si dedichi a un’attività fisica o continui a praticarla. Nella scelta dello sport da praticare dovranno essere presi in considerazione alcuni accorgimenti.

Altamente sconsigliati sono gli sport di contatto – per esempio arti marziali o boxe – nei quali si potrebbero verificare graffi o lesioni.

Nel caso che il paziente soffra di sintomi articolari, sarebbe meglio evitare tutti gli sport che portino a una sollecitazione eccessiva dei tendini – per esempio la corsa – in quanto uno dei primi fattori scatenanti dell’artrite psoriasica è riconducibile a un’infiammazione dell’inserzione del tendine nell’osso.

Gli sport acquatici all’aperto nei mesi estivi rappresentano invece un’ottima possibilità, anche considerando che l’esposizione ai raggi solari, con moderazione, apporta giovamento al soggetto con psoriasi.

Se invece il nuoto viene praticato in piscina, sarà necessario informarsi bene sulla quantità di cloro presente nell’acqua e, al termine dell’attività natatoria, sciacquare bene il corpo e cospargerlo con prodotti emollienti e lenitivi.

Al di là di ogni considerazione sui benefici dell’attività fisica nei soggetti con psoriasi, non va però dimenticato come vincere il disagio e l’imbarazzo che caratterizzano la malattia non sia certo facile, in particolare quando la scelta dello sport prevede l’esposizione di aree del corpo in cui la psoriasi si manifesta visibilmente.

Sarà quindi necessario il supporto della figura sanitaria di riferimento, dermatologo e/o psicologo.

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Fonti

1. Mauri Leino et al., Perceived impact of psoriasis on leisure-time activities, European Journal of Dermatology, vol 24, n. 2, 2014.

2. N .Balato et al., Psoriasis and sport: a new ally?, J Eur Acad Dermatol Venereol 2015,29(3), 515-520.

3. L. Naldi et al., Diet and physical exercise in psoriasis: a randomized controlled trial, British Journal of Dermatology, vol. 70, n. 3, 2014.

COSA SI INTENDE PER ATTIVITÀ FISICA? IL RUOLO IMPORTANTE CHE GIOCA INSIEME ALL’ALIMENTAZIONE

Antonella Losa

Alimentazione e attività fisica sono due importanti pilastri dello stile di vita, che a sua volta è senza dubbio il fattore più “nelle nostre mani” tra i tanti coinvolti nell’insorgenza di psoriasi.

Accanto, infatti, a ragioni di tipo genetico o immunologico, che non dipendono dalle nostre abitudini quotidiane, hanno infatti un ruolo in questa patologia fattori – detti ambientali – legati proprio alle nostre scelte di vita o a particolari condizioni venutesi a creare, come ad esempio l’assunzione di determinati farmaci, periodi di grande stress o situazioni che lo esacerbino, abitudine al fumo o all’alcol, e limitata attenzione a un’alimentazione corretta e a un’attività fisica adatta.

Per quanto riguarda l’alimentazione è importante innanzitutto assicurarsi che sia adeguata al nostro dispendio energetico, in modo che non si verifichi giorno dopo giorno un costante eccesso calorico che ci possa portare a una condizione di sovrappeso o obesità, con effetti di incremento dello stato infiammatorio alla base di molte patologie, tra cui la psoriasi.

Un’alimentazione corretta favorisce inoltre il consumo di alimenti con nutrienti che possono agevolare un effetto antinfiammatorio, limitando al tempo stesso il consumo di pasti con potenziali ricadute pro-infiammatorie. Se partiamo, inoltre, da uno stile di vita sedentario, iniziare a fare attività fisica diventa di primaria importanza.

VA BENE ANCHE CAMMINARE? TUTTI I CONSIGLI DELL’OMS

Come dice l’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), l’attività fisica non va confusa con lo sport: non si limita infatti ad esso e va, invece, a includere tutti i tipi di attività fisica “giornaliera”, come giocare con figli o nipoti, dedicarsi ai lavori domestici o fare del giardinaggio. Ecco, quindi, un’ottima notizia: anche camminare è attività fisica!

Quando parliamo di attività fisica e salute ci riferiamo quindi sicuramente a quanto movimento facciamo, ogni giorno e con costanza, ma anche a un atteggiamento mentale “attivo”, quello che ci porta a scegliere automaticamente di usare i nostri muscoli ogni volta che ci si presenta un’opportunità, anziché optare subito e quasi inconsciamente per soluzioni di comodo che ci risparmino di dover andare alla nostra meta a piedi o in bicicletta.

QUANTA ATTIVITÀ FISICA FARE OGNI GIORNO

Accanto a questo, qualora le condizioni generali lo permettano, l’OMS raccomanda 2 ore e mezza - distribuite lungo la settimana – di attività fisica di “moderata intensità”, un concetto volutamente individuale che può variare da persona a persona a seconda dello stato di salute e dell’abitudine al movimento.

Ma soprattutto, “praticare un po’ di attività fisica è meglio di non praticarne affatto”, come dichiara l’OMS stessa, aggiungendo infine che “coloro che presentano limitazioni dovute a malattie trarranno benefici aggiuntivi da una vita più attiva”.1

Fonte

1. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1561_allegato.pdf