GESTIONE MULTIDISCIPLINARE DELLA MALATTIA PSORIASICA: DALLE COMORBILITÀ ALLE FIGURE DI RIFERIMENTO

Luisa Di Costanzo

Il numero di pazienti con malattia psoriasica, psoriasi e artrite psoriasica che presentano comorbilità reumatologiche, dermatologiche o anche afferenti ad altre branche come gastroenterologia, oftalmologia, endocrinologia e malattie del metabolismo è in continua crescita.

Si tratta di manifestazioni cliniche di processi univocamente riconducibili a una provenienza comune, vale a dire l’attivazione di una disfunzione del sistema immunitario non sempre facilmente identificabile. Questa attivazione non riesce ad autolimitarsi e genera un assalto infiammatorio continuo che finisce con il colpire tessuti target di questi pazienti, innescando un processo infiammatorio generale responsabile, nei soggetti predisposti, delle evidenti comorbilità sistemiche.

Esempio lampante di malattia infiammatoria immuno-mediata è la psoriasi, di cui è ben noto l’impatto sulla qualità di vita del paziente, causa anche di ripercussioni psicologiche e/o funzionali che compromettono le relazioni familiari, sociali e le attività lavorative con conseguente isolamento sociale o discriminazioni in ambito lavorativo.

Oggi la psoriasi non è quindi più intendibile come malattia a univoco interessamento cutaneo, bensì come patologia a coinvolgimento “sistemico”, associata cioè a molteplici altre comorbilità, prima fra tutti l’artrite psoriasica (la cosiddetta malattia psoriasica), che possono manifestarsi in alcuni pazienti affetti da psoriasi.

Comprovata è, inoltre, l’associazione fra psoriasi e alcune malattie metaboliche (tra cui diabete, obesità e sindrome metabolica), l’aumentato rischio cardiovascolare, o la possibilità che compaiano altre patologie quali la steatosi epatica non alcolica, le malattie infiammatorie croniche intestinali e l’uveite. Di qui la nuova definizione da alcuni anni di “malattia psoriasica”.

IL RUOLO DEL DERMATOLOGO NELLA GESTIONE DELLA MALATTIA PSORIASICA

Diventa pertanto determinante il ruolo del dermatologo, non solo nel gestire i sintomi e i segni cutanei di psoriasi, ma anche come “medico sentinella” in grado di cogliere nei pazienti psoriasici i segnali non cutanei di coinvolgimento sistemico, per una migliore gestione a lungo termine, che coinvolga anche altre branche specialistiche.

È quindi fondamentale guardare al paziente con una concezione multidisciplinare che consideri tutte le patologie che si associano alla malattia psoriasica.

Inoltre, l’avvento dei nuovi farmaci biotecnologici consente attualmente un nuovo e più semplice approccio per il paziente, offrendo la possibilità di agire con lo stesso farmaco a livello multidisciplinare, ovvero trattando più patologie.

Alla luce di questi recenti concetti fisiopatologici e successivamente terapeutici, si sono resi maturi i tempi per un dialogo multidisciplinare, in cui più figure specialistiche prendono decisioni comuni per il paziente, condividendo informazioni e preparando il percorso per il paziente sia dal punto di vista diagnostico sia terapeutico sulla base della “sua specifica” manifestazione patologica.

Sono quindi attivi, in diverse regioni d’Italia, a livello istituzionale le prese in carico congiunte delle persone con malattie croniche e disabilità, tramite una supplementazione funzionale, intersettoriale e interistituzionale nell’ambito del sistema socio-sanitario.

Questa modalità è finalizzata a evitare duplicazioni che generino confusione nei pazienti e negli operatori. L’idea di un approccio condiviso e come conseguenza di un ambulatorio condiviso per la gestione della malattia psoriasica nasce quindi perché vengano soddisfatti i punti descritti sopra, in linea con l’innovazione a cui tende la Sanità, vale a dire: riduzione del tasso di ospedalizzazione, miglior utilizzo in generale dei servizi sanitari, miglioramento della appropriatezza e della qualità della pratica clinica in ambito regionale, garanzia di continuità assistenziale per l’integrazione tra i professionisti dei vari livelli assistenziali, miglioramento della Customer Satisfaction.

AMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE PER LA MALATTIA PSORIASICA

Un ambulatorio multidisciplinare per malattia psoriasica ha come obiettivo quello di migliorare la tutela assistenziale per la persona affetta da psoriasi, riducendo il carico della patologia sull’individuo, sulla sua famiglia e sul contesto sociale. La finalità è quella di valorizzare la qualità di vita del paziente, perfezionando la diagnosi, la terapia e i servizi sanitari, assicurando maggiore rigorosità e attinenza di accesso alle cure. In tal modo, nel lungo termine, la gestione clinico-assistenziale delle persone con psoriasi non comporterebbe un aggravio di spesa, ma un’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse economiche andando incontro alle esigenze del paziente e del sistema sanitario.

Potremmo estrinsecare i punti di forza degli ambulatori multidisciplinari nei seguenti:

la possibilità che due o più specialisti differenti eseguano nello stesso momento, nel medesimo ambulatorio, o no, una valutazione clinica multidisciplinare condividendo la diagnosi, il percorso assistenziale e la terapia secondo le prenotazioni di una agenda univoca;

eliminazione del meccanismo dispersivo delle consulenze sia in termini di tempo sia in termini economici per il paziente;

riduzione in tal modo anche delle lunghe liste d’attesa.

Tutto ciò genera un vantaggio per il paziente e per le aziende ospedaliere. Per il paziente in primis perché si ritrova ad avere un percorso semplificato per quanto riguarda l’appropriatezza dell’assistenza e anche un’agevolazione economica data la possibilità concreta di ottenere un ticket unico per il pagamento delle diverse prestazioni sanitarie; per le aziende perché a livello gestionale si vira verso l’ottimizzazione delle risorse umane e strumentali.

OPZIONI DISPONIBILI PER LA GESTIONE DELLA MALATTIA PSORIASICA1,3

Oggi sono disponibili diverse opzioni per la gestione della malattia psoriasica, sia farmacologiche sia non farmacologiche.1

Le opzioni non farmacologiche includono:1,2


Fototerapia


Gestione dello stress


Interruzione del fumo


Attività fisica


Esercizio aerobico


Terapia occupazionale


Perdita di peso


Terapia con massaggi

Fonti

1. Pollock RA et al. Further Evidence Supporting a Parent-of-Origin Effect in Psoriatic Disease. Arthritis Care Res 2015; 67(11): 1586-90.

2. Ayala-Fontánez N et al. Current knowledge on psoriasis and autoimmune diseases. Psoriasis (Auckl) 2016; 6: 7-32.

3. Furue K et al. Autoimmunity and autoimmune co-morbidities in psoriasis. Immunology 2018; 154(1): 21-7.

SUGGERIMENTI PER OTTENERE IL MASSIMO DA OGNI VISITA


Annota i sintomi
SinTrack per il monitoraggio dei sintomi


Elenca tutti i farmaci che stai assumendo
È importante che il dermatologo abbia un quadro completo della tua clinica generale


Domande?
Annotale, in modo che abbiano tutte una risposta


Sii aperto
Non aver paura di chiedere spiegazioni al dermatologo se qualcosa non ti è chiaro


Supporto
Perché non portare con te un amico o un parente?

RIFERIMENTI

VIDEO-CONSULTI VERSUS VISITE IN PRESENZA: PRO E CONTRO

Luisa Di Costanzo

Le tecnologie digitali attuali hanno una grande potenziale importanza nella realizzazione di modelli che favoriscano l’accessibilità e l’efficienza dei servizi sanitari.

In particolare, vari studi hanno dimostrato come i video-consulti medici online possano essere un utile e concreto modo di contribuire al management del paziente.

CHE COSA SONO I CONSULTI MEDICI ON-LINE

I consulti medici on-line sono una tipologia di consulto medico per cui il paziente può ottenere una valutazione medica a distanza e senza recarsi fisicamente presso lo studio del dottore; al termine, il medico potrà prescrivere una ricetta elettronica nel caso lo ritenesse necessario. Tuttavia, non in molti sfruttano questo strumento.

I DUBBI DI MEDICI E PAZIENTI SUI CONSULTI MEDICI A DISTANZA E SULL’APPLICABILITÀ DEI VIDEO-CONSULTI

Non tutti gli studiosi concordano sulle modalità di utilizzo del video-consulto o sulla sua reale utilità.

Alcuni fra medici e pazienti hanno difficoltà ad accettare l’utilizzo dei video-consulti on-line, giudicandoli poco affidabili o attendibili:

Certamente, il video-consulto non può applicarsi a ogni disciplina medica; la tipologia di visita, il motivo della visita e anche il tipo di paziente vanno screenati prima di approcciarsi alla visita on-line.

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Medical Internet Research del 2018, più ampio rispetto a quelli condotti in precedenza, individua le utilità dei video-consulti medici on-line e stigmatizza le condizioni più adeguate a una possibile scelta di questo strumento, ancora non molto utilizzato, da parte delle strutture sanitarie. I ricercatori concludono che l’utilizzo di questo strumento risulta affidabile solo in presenza di determinate condizioni cliniche, tecniche e organizzative.

Rispetto ai consulti “in presenza”, quelli on-line avevano una durata leggermente più breve e funzionavano meglio quando vi era una conoscenza pregressa fra medico e paziente e si era già instaurato un rapporto di fiducia fra loro. Lo studio conferma, inoltre, che i video consulti on-line, se applicati in determinate condizioni, possono essere fruttuosi. Tuttavia, sempre secondo questo studio, i tempi non sarebbero risultati ancora maturi affinché possano diventare una pratica routinaria all’interno delle organizzazioni sanitarie.

In epoca COVID-19, la necessità di garantire una continuità assistenziale al paziente, unita all’impossibilità di recarsi presso le strutture sanitarie per le visite ordinarie, hanno reso più “digeribile” l’utilizzo di questo strumento da parte sia dei medici sia dei pazienti.

CARATTERISTICHE DEI VIDEO-CONSULTI

I consulti medici on-line dovrebbero essere caratterizzati da tre elementi determinanti, ossia:

Del resto, la telemedicina si sta consolidando sempre di più in tutto il mondo, poiché consente una efficace prevenzione e consente di ricevere in tempi brevi un’assistenza medica idonea. Innanzitutto, un consulto medico on-line può presentare vantaggi per coloro che vivono in zone remote e che quindi sono costretti a notevoli spostamenti per potersi recare a una visita, oppure per quelle persone che svolgono un lavoro molto impegnativo e che dunque sono costrette a dover chiedere un permesso per potersi assentare un’intera giornata.

Certamente, va sottolineato che l’atto della visita medica in presenza è un momento fondamentale per la comprensione in toto della problematica del paziente. Ma la possibilità di utilizzare un metodo alternativo alla visita in presenza, soprattutto quando la condizione clinica del paziente è nota, può e deve essere considerato un ulteriore strumento per agevolare i percorsi dei pazienti.

↑ Torna su